| News | “Parlare in corsivo” TikTok si prepara a diventare il re dei Social grazie ai video. Facebook e Instagram lo copiano. L’opinione del massmediologo

“Parlare in corsivo” TikTok si prepara a diventare il re dei Social grazie ai video. Facebook e Instagram lo copiano. L’opinione del massmediologo

MILANO -Probabilmente avrete sentito dire anche voi qualcosa a proposito del “parlare in corsivo”, una nuova parola d’ordine, esplosa da pochi giorni nel main stream, inventata dalla giovane Influencer Elisa Esposito, classe 2003, che nei suoi video su TikTok ha utilizza una sorta di cantilena che imita o prende in giro le ragazze della Milano bene. La Esposito ha prodotto un vero e proprio corso di base di questo “parlare in corsivo” che sta spopolando sui Social ed è stato commentato dalla stampa nazionale. Questo verbo dovrebbe significare parlare con un’esagerata affettazione, a imitazione del fatto che il corsivo è il tipo di scrittura più fiorito. Di fatto significa parlare come una teen ager lombarda che accentua gran parte degli elementi regionali, aprendo e strascicando tutte le vocali. Se avete più di trent’anni, siete un millenial, uno della generazione X o un boomer – ormai tutti equiparati- il primo istinto è di giudicare questo modo di parlare detestabile e il corso della Esposito una stupidaggine.

In realtà questa cosa del “parlare in corsivo” è più sofisticata di come sembra e la Esposito funziona perché è brava e accattivante. La Influencer non si prende sul serio, il corsivo è un gioco ricco di ironia, come è ironico e scanzonato tutto ciò che succede su TikTok. Tutti i più grossi fenomeni culturali giovanili da almeno un anno a questa parte sono nati su TikTok, il sito più frequentato dai ragazzi sotto i trent’anni. A chi ha superato questa età TikTok fa un effetto straniante.

Chi ha più di trent’anni utilizza Instagram, ormai l’hanno installato tutti e i giovani cominciano a mostrare segni di insofferenza: tra poco anche Instagram diverrà un pascolo desolato per boomer. Su Instagram vanno molto i Reel, brevi video verticali che cercano di essere divertenti o sexy. Molti di questi video recano sull’angolo in basso a destra il logo di TikTok. Questo significa che Instagram è ormai un Social derivativo, che ripete i video nativi di TikTok, come le reti Tv tradizionali che ripetono qualche mese dopo le serie delle piattaforme. Anche i meme che su Instagram appaiono freschi, in realtà sono spesso vecchi di settimane. La roba buona ormai sta su TikTok, gli Influencer più fighi stanno su TikTok e chi lavora professionalmente con Meta ne è terrorizzato.

Il conglomerato Social che ha dominato l’ultimo decennio, Facebook e Instagram sta perdendo il suo primato culturale e ha deciso di combattere come ha sempre fatto in questi anni, copiando.

Qualche giorno da The Verge, un importante sito americano di cose tecnologiche, ha pubblicato in esclusiva un documento interno di Facebook, nel quale si dice piuttosto chiaramente che il nuovo obiettivo dell’azienda è rendete l’app di Facebook “più simile a TikTok”. L’idea generale è di riempire Facebook di video da scrollare sul telefono e ridurre i post scritti dagli amici e gli auguri di compleanno.

Stefano Bergonzini, giornalista professionista e massmediologo è autore de Il Galateo Social (CDM Edizioni). E' il direttore creativo dello StudioBergonziniComunicazione

 


Stefano Bergonzini

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