| News | Gli orientali salutano il motore plug-in e l’Europa ripensa allo stop 2035. Ma come sarà la Ferrari elettrica?

Gli orientali salutano il motore plug-in e l’Europa ripensa allo stop 2035. Ma come sarà la Ferrari elettrica?

Bruxelles - Lo scorso 6 ottobre, con una lettera congiunta alla Commissione europea, Italia e Germania hanno chiesto di rivedere la rotta della transizione industriale del settore automotive.  Il Green Deal europeo rischia di diventare una gabbia ideologica e di consegnare alla Cina -che lo stop ai motori endotermici 2035 non deve rispettarlo- l’intero mercato del vecchio continente, creando decrescita e disoccupazione. Nel documento i ministri Urso per l’Italia e Katherina Reiche per la Germania, chiedono non solo auto elettrica, ma anche carburanti sintetici, biocarburanti e innovazione industriale diffusa.  Nel frattempo gli orientali hanno lanciato un veicolo ibrido in grado di fare lunghe percorrenze in modalità full electric, annunciando il pensionamento del cavo plug-in, che molti automobilisti, soprattutto boomer non amano.

Chi non cambia strategia, perché ha l’innovazione nel proprio DNA è la Ferrari, che ha confermato la produzione della prima gran turismo full electric nel 2026. Sarà l’ennesimo laboratorio del futuro. Dalle monoposto di Formula1 alle supercar con o senza targa sono numerosissime le novità che i progettisti di Maranello hanno applicato alle loro creature, aprendo nuovi capitoli nella storia dell’automobile. L’attesissima auto a batterie del Cavallino offrirà un pieno di raffinatezze tecnologiche destinate a renderla unica, come il sistema che genera il sound in modo meccanico amplificando le vibrazioni del powertrain. Un’idea che a Modena fu sperimentata dalla Maserati, quando si trattò di rendere sexy il sound del V8 Diesel prodotto dalla VM di Cento. L’esperienza Ferrari nello sfruttamento della motricità elettrica è grande. Nel 2009 in Formula1 arrivò l’Hy-Kers, il sistema ibrido che recupera energia in frenata per restituirla in accelerazione. Da quella intuizione nacque nel 2013 La Ferrari, la prima hyercar ibrida di Maranello, con un motore V12 da 800 cavalli abbinato a un modulo elettrico da 163 Cv, per un totale di 963 cavalli. La Ferrari offrì una nuova architettura capace di unire prestazioni estreme ed efficienza, aprendo la via alla generazione delle hypercar ibride. Un percorso di evoluzione che per molti aspetti affonda le proprie radici nella scelta di oggi del motore centrale. E adesso, all’alba dell’era elettrica, Ferrari si prepara a scrivere un nuovo capitolo che potrebbe anche fornire idee per salvare l’automobile europea.

 

 


Stefano Bergonzini

Stefano Bergonzini