| News | Informatici da tutta Italia al Museo Ferrari per pensare alla nuova fabbrica dominata dalla intelligenza artificiale

Informatici da tutta Italia al Museo Ferrari per pensare alla nuova fabbrica dominata dalla intelligenza artificiale

Modena- Pochi giorni fa il Censis ha pubblicato l’esito di una indagine le cui conclusioni già serpeggiavano in molti di noi. Secondo uno studio realizzato dal famoso istituto di ricerca in collaborazione con la Philip Morris, emerge con forza nei giovani una sensazione di disincanto che mette sempre più in discussione il concetto di lavoro come fulcro della vita sociale e personale. Quasi la metà degli intervistati (47,8%) afferma che il lavoro ha perso centralità o non è mai stato una priorità. Per cercare di dare una risposta a questo problema che presto potrebbe mettere in ginocchio la nostra industria manifatturiera, tre aziende tecnologiche italiane, Skybackbone Engenio, prima cloud company della Provincia fondata a Carpi, Enterprime di Modena e Neos che ha sedi a Savona, Torino, Rubiera e Lancenigo (TV), hanno organizzato una giornata di studi dal titolo “dal cervello digitale, alla fabbrica relazionale”. Epicentro il Museo Enzo Ferrari di Modena, il luogo dove nel novecento si è realizzata una tra le più grandi trasformazioni del secolo scorso, con la creazione del mito della velocità e il passaggio dal mondo contadino a quello industriale, dove la velocità riassume tutto il significato della civiltà nostra.

«La velocità è ancora l’elemento dominante nella tecnologia, sia essa meccanica o informatica- ha spiegato Luca Bulgarelli di Skybackbone Engenio- oggi però siamo di fronte ad una nuova trasformazione, importante come quella del novecento. Con il passaggio da una gestione gerarchica della fabbrica a una organizzazione relazionale e congnitiva dove macchine e intelligenza artificiale cooperano in tempo reale. Qui in Emilia Romagna abbiamo risorse e intelligenze per competere con gli americani, che stanno già pensando all’intelligenza ibrida, ma dobbiamo muoverci in fretta».

 

Molto ascoltata dagli oltre 200 informatici arrivati da tutta Italia la relazione di Flavio Tonelli, Ordinario di Impianti Industriali all’Università di Genova e che è stato presidente del Digital innovation hub della Liguria fino al 2023 e oggi guida le ricerche per rafforzare autonomia, sicurezza e resilienza dei sistemi produttivi, italiani ed europei. «E’ indubbio che l’intelligenza artificiale vada regolamentata non tanto perché possa sfuggire dal controllo dell’uomo, ma perché possa tradursi in sistemi privi di etica. A suo tempo sono stato molto critico verso il Green Deal, varato dalla UE per il settore automotive, con lo stop dei  motori endotermici nel 2035- ha detto- L’AI Act per il settore informatico, entrato in vigore l’anno scorso mi sembra molto meno penalizzante ed invasivo della libertà delle imprese, per questo ritengo sia molto utile in questa fase di cambiamento».

 

Ha concluso Paolo Campo, ingegnere informatico di lungo corso, presentando il portale di formazione permanente Human 5.0, pensato per l’industria manifatturiera, dove la velocità di cambiamento imposta dalla Ai potrebbe creare problemi:« trasferire rapidamente nuove competenze ai collaboratori, soprattutto ai middle manager, uomini e donne che hanno responsabilità piccole o medio piccole, ma che in realtà fanno funzionare la fabbrica e coinvolgerli con pillole di formazione, non pesanti, ma divertenti e proattive è la sfida che ci siamo dati per costruire la fabbrica relazionale che ci aiuterà a evitare la fuga delle professionalità e delle competenze ».

 


Alessandra Selmi

Alessandra Selmi