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L’Opinione: Max Verstappen Campione del mondo a sua insaputa

MODENA- La Scuderia Ferrari ha pubblicato questa mattina sui Social media un post di congratulazioni per Max Verstappen che a Suzuka in Giappone ha conquistato il suo secondo titolo del mondo di Formula1. Un atto cavalleresco, ma dovuto, perché lo spirito del motorsport è quello di gentiluomini che si battono allo spasimo delle loro energie, ma pur sempre gentiluomini.

Il pilota della RedBull ha aggiunto un primato singolare alla sua già luminosa carriera. E’ il primo driver di F1 a laurearsi Campione del mondo a sua insaputa. La notizia lo ha raggiunto e spiazzato mentre si trovava nel motorhome. «Ma siete proprio sicuri?» è stata la prima reazione dell’olandese di fronte ai portavoce del Team, mentre stava riguardando dal monitor le immagini del GP Suzuka che aveva appena vinto sotto il diluvio.

E’ ancora fresco il ricordo del suo primo titolo vinto ad Abu Dhabi nel 2021, quando Verstappen aveva dovuto attendere l’ultimo giro dell’ultimo GP poiché una evidente forzatura del regolamento gli aveva apparecchiato un duello con Lewis Hamilton che rimarrà nella storia di questo sport e scongiurò l’ipotesi di chiudere gara e stagione in disciplinata processione dietro la safety car. Una mossa che costò il posto al direttore di gara Michael Masi.

Il 2022 era iniziato con la promessa di una nuova rivalità con Charles Leclerc e la Ferrari: l’equilibrio dei primi GP si è però dissolto in poche settimane e la superiorità netta di Verstappen e della RedBull si è aggiunta alla progressione di errori al muretto e al box Ferrari, al punto che ora al secondo posto in classifica non c’è una Rossa, ma l’altra macchina blu di Sergio Perez.

Ha vinto il pilota più forte, sulla macchina più veloce, gestita dal Team migliore, per questo Max non meritava una vittoria a tavolino, arrivata per una penalizzazione a Leclerc e dopo una stagione segnata da regole bizantine, interpretazioni ondivaghe, finali controversi e dubbi sui limiti di budget ancora irrisolti.

A Monza ci fu la parata dietro la safety car, uscita nel punto sbagliato. A Singapore la lunga attesa per un verdetto su Perez che era andato sul podio con la paura di dover restituire la coppa del vincitore. A Suzuka la sanzione è giunta rapidamente, Mattia Binotto non la ha accettata a ha attaccato la FIA. Se questo è il grado di certezza delle regole, è comprensibile lo smarrimento degli appassionati. Quando succede qualcosa in pista, si scoperchia la scatola di cioccolatini di Forrest Gump: non sai mai quello che ti capita.

Stefano Bergonzini, giornalista professionista, è opinionista del Processo al Gran Premio, di Corse di Moto e Terra di Motori. E’ stato addetto stampa competizione Aprilia Racing, Maserati Corse e ParkinGO Kawasaki. Nel 1996 ha fondato #StudioBergonziniComunicazione, prima agenzia di stampa a servizio completo della MotorValley.


Stefano Bergonzini

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